Rimozione Capillari
Cancellare piccole imperfezioni
I capillari visibili o le piccole venule superficiali sono un problema che affligge le donne spesso già in età molto giovane. Di solito è una manifestazione limitata a piccole aree dopo un trauma, generalmente agli arti inferiori, ma a volte diventa una vera e propria disseminazione di piccoli spider o trame complesse. Altre aree colpite da questo inestetismo sono le guance, spesso in concomitanza di problemi relativi a cuperose o rosacea, oppure gli angoli del naso e l'area cutanea al di sopra dell'arco di cupido delle labbra, di solito in relazione a traumi da sfregamento o da strappo.La tecnica più adatta alla rimozione di questi capillari è senza dubbio un laser vascolare al Nd:YAG, che permette di cancellare come una gomma matita i capillari visibili. Tutti gli inestetismi di colore rosso sono facilmente rimuovibili e con scarsa recidiva, quelli di colore violaceo ma non ancora blu, tendono a poter essere rimossi con un eventuale ritocco dopo qualche mese. Quelli di colore blu o nerastro non sono facilmente trattabili con la tecnica laser e necessitano di maggiori attenzioni e di un protocollo fleboterapico per essere risolti in maniera ottimale.
La terapia laser prevede una seduta, di solito a tempo, in cui si seguono i capillari da trattare con un raggio di deriva, entro il quale viene emesso un treno continuo di impulsi, che li oblitera e coagula risparmiando del tutto i tessuti circostanti. Per essere sicuri che l'operatore abbia impostato correttamente la macchina, e quindi che il trattamento risulti in un esito di soddisfazione, è fondamentale osservare l'istantanea sparizione dela trama vascolare ad ogni impulso emesso dal laser, progressivamente durante l'intervento. Se il capillare non sparise all'istante, non sparirà di certo nei giorni successivi. /p>
Dopo la sparizione del capillare si incomincia ad intravvedere una lesione di colore rosa rilevata che nei giorni successivi tenderà a diventare più scura del capillare precedentemente situato in quella sede. Questa normale reazione precede la guarigione vera del vaso, che andrà incontro a digestione da parte del corpo, tratteggiandosi fino a sparire. In alternativa può verificarsi l'espulsione dell'esito non in grado di essere digerito dal tessuto, con la formazione una piccola lesione crostosa che emergerà dall'area trattata. Il tessuto quindi rimarrà un po' più chiaro di quello circostante fino alla prima esposizione solare che non deve avvenire entro i due mesi dall'intervento.
Questa tecnologia normalmente viene utilizzata in monoterapia, ma entra anche in sinergia con alcune procedure come la fleboterapia rigenerativa tridimensionale(TRAP) e gli infrarossi in frequenza.